Docente:
prof.
Francesco Melia
Durante le lezioni del corrente anno accademico saranno analizzate le collezioni
d’arte di due nobili famiglie siciliane: gli Alliata di Villafranca e i Lanza
Branciforte di Mazzarino.
Le vicende delle antiche famiglie sono anche la storia di palazzi, ville e
oggetti d’arte commissionati o acquistati attraverso le generazioni. Gli Alliata
e i Lanza Branciforte rappresentano, insieme a poche altre famiglie, l’apice
della grande aristocrazia dell’isola che ha espresso il suo potere anche
attraverso le opere d’arte di cui si circondava. Le collezioni dei principi
Alliata ancora oggi sopravvivono nel magnifico palazzo Villafranca in piazza
Bologni invece gran parte della raccolta dei conti di Mazzarino è andata
dispersa negli anni sessanta sul mercato antiquario. La storia di entrambe le
famiglie è il paradigma di poche altre casate siciliane capaci di coniugare la
ricchezza con l’intelligenza e la cultura e non con il mero parassitismo
elitario.
Docente:
dott. Sergio Dara
La comunità ebraica di Alcamo nel contesto del giudaismo siciliano del
xv secolo
Il 1492 viene ricordato soprattutto per la scoperta dell’America anche se, in
quel medesimo anno, si verificò un altro avvenimento di
grossa portata storica, da tanti sconosciuto: l’espulsione degli ebrei
dalla Sicilia e dal tutto il Regno di Spagna. La cacciata e la
persecuzione di un popolo cioè, che ormai da secoli integratosi nella società
siciliana (quindi siciliani a tutti gli effetti) fu espulso dal regno per motivi
prevalentemente economico-finanziari, più che politico-religiosi, dai sovrani di
Spagna. Anche Alcamo, che aveva la sua Giudecca e la sua
Sinagoga, fu interessata a questo fenomeno. Il corso si propone di mettere in
luce i vari aspetti della vita degli ebrei siciliani in genere e di quelli
alcamesi in particolare, dall’XI al XV secolo: dalle origini alla loro
espansione, le usanze religiose e civili, l’organizzazione amministrativa e
giudiziaria e la loro definitiva espulsione dal regno avvenuta il 31 marzo 1492,
con editto firmato dai sovrani di Spagna Ferdinando II d’Aragona detto il
Cattolico e Isabella di Castiglia. Sono previste due lezioni che tratteranno le
seguenti tematiche:
1) L’ebraismo siciliano dalle sue origini fino all’espulsione del 1492;
2) Alcamo Judaica: storia, usi e costumi della comunità ebraica alcamese del XV
secolo con visione e lettura di documenti originali e la proiezione di slides.
Docente:
ing. Piero Lo Monaco
L’Ulivo e l’Olio di Oliva nelle Culture del Mediterraneo
Ex omnibus stirpibus minorem impensam desiderat olea, quae prima omnium
arborum est.
«Fra tutte le piante l’olivo è quella che richiede spesa minore, mentre
tiene tra esse il primo posto»
È una delle frasi più celebri, scritta da Columella nel I secolo d.C. nel
suo trattato dedicato all’agricoltura (De Rustica, V, 8, 1).
La
storia dell’olivo è vecchia quanto la civiltà mediterranea. Quasi 6000 anni fa
le comunità di agricoltori che occupavano le regioni litoranee del Mediterraneo
Orientale, sull’attuale costa siro-palestinese, iniziarono a selezionarne le
varietà e scoprirono che era possibile ricavarne un liquido denso ed oleoso,
utile per la cosmetica, di sapore aromatico e gradevole, che poteva facilmente
essere usato come combustibile.
L’olivo
– scrive Christophe Boureux, membro dell’ordine Domenicano, dottore in Teologia
ed in Antropologia religiosa – è l’albero civilizzatore per eccellenza in tutto
il bacino del Mediterraneo».
La
storia dell’ulivo (Olea Europea) si intreccia a quella del Mediterraneo,
di cui ne è simbolo, nutrimento e cifra paesaggistica. Le sue origini si perdono
nella notte dei tempi, addirittura prima dell’uomo, come testimoniano i
ritrovamenti di foglie fossili. C’è qualcosa di magico in questa pianta dalla
bellezza austera, le curvature antiche, le fronde splendenti, le mille virtù e i
molteplici usi. Racchiude in sé longevità, bellezza e abbondanza, tanto da
rendersi insostituibile per le civiltà mediterranee, al punto che fa dire
allo storico francese Fernand Braudel «là dove finisce l’ulivo finisce il
Mediterraneo».
L’olivo
è una pianta fondamentale per i popoli del Mediterraneo, in grado da millenni,
con la sua influenza, di plasmare paesaggio, cultura e tradizioni.
Nel «suo modo di stare al mondo e di comporre con lo spazio e con il tempo» (J.
Tassin, naturalista e botanico) l'olivo regala alle religioni e alle culture
mediterranee un benedetto surplus di dolcezza.
Nessun’altra pianta, ad eccezione del grano, ha avuto nella storia della nostra
specie la stessa importanza dell’olivo, in grado di influenzare
alimentazione, cultura e religione e di contribuire alla nascita della moderna
civiltà mediterranea. Le inconfondibili fronde nodose e ricurve degli olivi
hanno modellato il paesaggio del Mediterraneo e i loro frutti hanno offerto
sostentamento a numerose civiltà, dal Medio Oriente alla Grecia, dall’Italia
alla Spagna. “Due sono i liquidi particolarmente graditi al corpo umano: dentro
il vino, fuori l’olio”, scriveva Plinio il Vecchio nel suo celebre trattato
Storia naturale. “L’olio è una necessità assoluta e l’uomo non ha sbagliato
nel dedicargli i suoi sforzi per ottenerlo”.
L’olio
di oliva e la civiltà mediterranea intrecciano le loro storie come in un viaggio
epico. La storia della civiltà mediterranea è straordinaria, un racconto simile
all’Iliade o all’Odissea, un viaggio epico pieno di eroi che hanno lasciato il
segno e uno dei protagonisti indiscussi è l’olio di oliva.
Le sue
vicende si annodano attorno al percorso stesso fatto dall’uomo e lo stesso olio
è stato motivo di progresso per la civiltà mediterranea. Gran parte della
bellezza di questo viaggio passa attraverso l’olio e l’utilizzo creativo che
l’uomo ha fatto nel corso dei secoli. Tucidide scrisse: “I popoli del
Mediterraneo cominciarono a uscire dalla barbarie quando impararono a coltivare
l’olio e la vite.”
Ebbene,
sembra che la civiltà mediterranea abbia basato il proprio progresso sulla
coltivazione e sulla vendita dell’olio di oliva, utilizzato non solo per scopi
alimentari ma anche per l’illuminazione, per la cosmesi e per l’unzione. Ad oggi
non esiste un solo prodotto, al di fuori dell’olio di oliva, che abbia mostrato
tutta questa versatilità di utilizzo.
In
questa breve presentazione non può essere tralasciata la tradizionale Dieta
Mediterranea, dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’Unesco nel 2010,
un patrimonio millenario, frutto dell’intersezione tra i popoli e le culture
del bacino del Mediterraneo.
Il
corso si articolerà in due incontri: nel primo incontro saranno narrate la
storia e la cultura dell’ulivo e dell’olio nel bacino del Mediterraneo e
l’utilizzo dell’olio negli ambiti non alimentari. Nel secondo incontro sarà
illustrato l’uso prettamente alimentare.
Docente: Ernesto D’Angelo
Presentazione di Canzone d’Autore Italiana:
un laboratorio poetico e musicale
Dopo aver ammorbato gli occhi dei generosi e misericordiosi astanti nei cinque
anni in cui alquanto indegnamente ho cercato di imparare (insegnando !) cosa il
cinema fosse e rappresentasse per quello che junghianamente viene inteso come
inconscio collettivo, adesso (cedendo all’indubbio fascino partenopeo di Angela
Papa), cercherò coi pochi e stortignaccoli mezzi a mia disposizione di spiegare
ai partecipanti al corso la poetica, la musicalità, il messaggio e lo stile dei
quattro autori italiani di canzoni che hanno definito e dato lustro perenne alla
forma-canzone.
Ossia Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Franco Battiato e Paolo Conte.
L’intento è far innamorare l’uditorio dei loro magnifici connubi in cui musica
non banale, talvolta ricercata, s’è sposata con testi fatti di autentica poesia.
Un viaggio in cui profezia, consapevolezza, dolore, memoria, trascendenza e
contraddizioni dell’esistere sono solo colorazioni, al contempo casuali e
volontarie, di quel misterioso ed ineffabile continuum spazio-temporale che per
brevità chiamiamo vita.
- La rigorosa Legge Morale di un anarchico:
Fabrizio De Andrè.
- L’invisibile congerie d’umori della Vita Interiore: Ivano Fossati
- Gli assi cartesiani dell’Occhio Interiore: Franco Battiato.
- Uno chansonnier di raffinato jazz nei bistrot di provincia: Paolo Conte.
·
Prof. Carmelo Montagna
Indagine e relazioni tra mercati
storici e ordini mendicanti medievali nei quattro Mandamenti a Palermo
Aspetti folklorici e
patrimonio immateriale di Palermo. Canti suoni e giochi di strada
Architetto:
prof. Bino Ferrara
Il contemporaneo nell’antico
Una riflessione sul progetto del nuovo nel contesto dell’intervento sulle
preesistenze architettoniche del passato
Docente
prof. Antonino Filippi
Isole vicine, culture lontane. L’arcipelago maltese nella preistoria e i suoi
rapporti con la Sicilia
Antonino Filippi – archeologo (Università degli Studi di Roma 2 “Tor Vergata”)
Posto al centro del Canale di Sicilia, l’arcipelago maltese appartiene dal punto
di vista geologico e geografico al più vasto arcipelago siciliano. Tuttavia, la
sua storia plurimillenaria non sempre ha seguito quella dell’Isola maggiore, ma
ha avuto sovente un percorso autonomo e del tutto singolare, specialmente nel
corso della Preistoria.
Pur se controversi, i dati ci dicono che l’uomo giunse a Malta all’inizio del
Neolitico provenendo dalla Sicilia, sviluppando inizialmente una cultura ad essa
parallela. Nel corso del V millennio a.C., e soprattutto nei due millenni
successivi, nell’arcipelago maltese nascerà una cultura del tutto nuova e
sconosciuta in Sicilia. Infatti, Malta e Gozo diventeranno l’epicentro
mediterraneo di una civiltà megalitica che avrà nell’edificazione di grandi
templi la sua manifestazione più rilevante. Questi enormi edifici, realizzati
tecnicamente sul modello di strutture coeve dell’area atlantica dell’Europa,
avranno delle particolarità costruttive che faranno di Malta un caso unico e
originale nella preistoria europea e mediterranea. Solo il declino della
“civiltà dei templi megalitici” porterà nuovamente, nel corso dell’antica età
del Bronzo, la popolazione dell’arcipelago maltese ad incrociare quella
siciliana, con un percorso culturale parallelo, ma pur sempre dissimile, almeno
fino all’arrivo dei Fenici nel corso dell’VIII secolo a.C.
Incontro in videoconferenza con la prof.ssa Violette
Impellizzeri
Il buco nero al centro della nostra galassia. Osservazioni
Economia e finanza
Funzionari della Banca d’Italia
1. La gestione del risparmio. Rischi e rendimento
2. Le caratteristiche di sicurezza delle banconote
3. Strumenti di pagamento alternative al contante
4. Le tutele del cliente bancario insoddisfatto.
Docente: Prof.
Ignazio Messana
Un invito ad esplorare il territorio che ci circonda per scoprire piccoli
angoli a noi sconosciuti.
Osserveremo piante che hanno rivestito un ruolo importante nell’economia
contadina: la ferula (usata per costruire sedie, tavolini etc.), la disa (che
serviva per fare corde e ceste), la palma nana (per lavori di intreccio, scope,
etc.), il sommacco (per la concia delle pelli) e numerose piante officinali.
Ammireremo la mitica peonia (rosa di montagna) dai petali delicati di
colore bianco, rosa, fucsia e le piccole bellissime orchidee selvatiche, veri e
propri tesori della natura.
Odoreremo piante aromatiche: il finocchio selvatico, il timo, la ruta, la
menta, l’assenzio, l’origano.
Sono previste tre passeggiate nei boschi di Monte Bonifato, Bosco di
Calatubo e Monte Finestrelle luoghi elettivi di alcune piante. Le escursioni si
concluderanno presso le aree attrezzate con griglie per arrostire.
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PSICHIATRIA
Docente:
dott.ssa Alessandra Adamo e dott. Giuseppe Marchese
Aspetti sociali
delle malattie della mente
Una delle caratteristiche che ci distingue dalle altre viventi è la capacità di
avere una certa consapevolezza di ciò che è dentro di noi da ciò che è fuori di
noi. Le anomalie delle attività psichiche che sottendono tale consapevolezza si
riverberano su tutti e due i domini. In questi due incontri cercheremo di
esaminare alcuni di questi aspetti
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CARDIOCHIRURGIA
Docente:
dott. Giuseppe Bianco
La valvola aortica
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RADIOLOGIA
Docente: Dott. Mario Vallone
Radiologia
interventistica
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ORTOPEDIA
Docente: Dott. Giuseppe Russo
Relazione fra patologie reumatiche ed alterazioni osteoarticolari. Diagnosi e
cure
I tre film che
saranno proiettati presso il cinema Esperia affronteranno tematiche diverse:
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“Quasi nemici –
L’importante è avere ragione” (2017) di Yvan Attal.
Film francese
sullo scontro/incontro/dialogo/alleanza tra differenze.
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“Il signore delle
formiche” (2022) di Gianni Amelio
Tematica forte: violenza sociale. Riguarda la vicenda di Aldo Braibanti
(1922-2014), poeta, drammaturgo, studioso delle formiche che venne condannato
nel 1968 per aver plagiato un giovane. Un’imputazione che celava e stigmatizzava
l’accusa di omosessualità e che costrinse Braibanti a due anni di carcere.
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“E’ stata la mano di
Dio” (2021) di Paolo Sorrentino
Drammatico,
autobiografico, vero e proprio romanzo di formazione con e su elaborazione
(creativa) del dolore
I film potrebbero
subire delle variazioni