La Sicilia nell’Italia unita
Docente:
prof.
Stefano Milotta
Riprendiamo l'esposizione della storia della Sicilia dal
punto in cui l'abbiamo interrotta: la partecipazione dei Siciliani al
Risorgimento.
Gli argomenti trattati in
questo corso
costituiscono uno degli snodi fondamentali sia della storia della Sicilia, che
di quella dell'Italia, non solo perché si riferiscono alla nascita della nostra
Nazione, ma anche perché anticipano le problematiche che si svilupperanno
successivamente, in particolare quelle relative alla questione meridionale.
Il processo che portò all’unificazione dell’Italia non
fu il frutto di un disegno organico e definito fin dall’inizio, né l’azione
coordinata di attori preventivamente concordi nei fini e nei mezzi, ma
rappresentò piuttosto l’esito di azioni e interessi talvolta contrastanti, che
confluirono nell’obiettivo comune dell’unificazione nazionale.
Gli attori principali furono: la corrente democratica,
rappresentata da Garibaldi e Mazzini, che privilegiava i moti popolari e quella
moderata, con Cavour e Vittorio Emanuele II, che operava come espressione
dello Stato piemontese; alla fine prevalse quest'ultima ed emarginò la parte
democratica.
L'unificazione nazionale fu realizzata non come la
nascita di una nuova nazione, bensì come l'annessione al Piemonte degli altri
Stati preunitari, sulla base di plebisciti: da ciò l'estensione a tutta l'Italia
dell'ordinamento dello Stato sabaudo (piemontesizzazione). Le conseguenze
furono: l'ostilità dei meridionali verso i nuovi governanti; il brigantaggio
nell'Italia meridionale e le rivolte in Sicilia; la loro repressione ad opera
dall'esercito regio.
La valutazione di questi eventi è stata controversa: noi
accenneremo alle varie interpretazioni, che rappresentano punti di vista
differenti, avanzano varie critiche, per lo più fondate, ma non mettono in
discussione la validità dell'unificazione nazionale, e sono il frutto di studi
seri.
Ci occuperemo anche di alcuni pamphlet negazionisti,
che, oltre a non avere validità scientifica, liquidano in blocco il processo che
ha portato all'unità d'Italia; sono espressione di anacronistiche nostalgie
neoborboniche o cattolico-tradizionaliste, e si spingono fino a rimpiangere il
Regno delle Due Sicilie e il potere temporale dei papi.
Se ci limitassimo a dar conto del dibattito, ognuno in
qualcuna delle varie tesi troverebbe la conferma delle proprie convinzioni, ma
io vorrei fornire qualche elemento di giudizio, che consenta di pervenire a
valutazioni basate non su preconcetti, bensì sulla realtà storica. A tal fine
descriverò: le condizioni con cui gli Stati preunitari si presentarono all'atto
della confluenza nella nuova Nazione e gli esiti delle politiche adottate dalla
Destra storica.
L'argomento del corso si presta in modo particolare ad
una esposizione problematica e a stimolare il dibattito fra i soci, fermo
restando il principio, a cui credo fermamente, che la conoscenza della realtà
presuppone la consapevolezza della sua complessità, la quale esclude la
contrapposizione tra bianco e nero, senza per questo impedire di pervenire a
conclusioni e giudizi ponderati.
Il corso si articolerà in tre incontri: 1) Il dibattito
sul Risorgimento e sull'unificazione nazionale; 2) Gli Stati preunitari a
confronto; 3) I governi della Destra storica.
La modernità del tragico:
Docente: prof.ssa
Giovanna Marsala
Il corso articolato in tre incontri, cercherà di cogliere
alcuni aspetti significativi della produzione tragica greca per riflettere sulle
problematiche in essa presenti ed evidenziarne specificità e collegamenti con il
mondo contemporaneo.
Docente: prof. Gioacchino
Falsone
·
I fenici
dall’oriente all’occidente
·
I fenici in Sicilia
- Mozia
I Papé di Valdina, una famiglia, un palazzo, una
collezione
I Papè di Valdina sono stati, a partire dal XVII secolo,
all’apice della burocrazia del Regno di Sicilia perché protonotari vicereali.
Pertanto il palazzo Valdina a Palermo per due secoli è stato il simbolo di un
potere immenso che termina di colpo con la fine del Regno di Sicilia
determinando la decadenza politica ed economica della famiglia.
Ripercorreremo le varie fasi storiche della famiglia che
ha consacrato sé stessa nella decorazione rocaille del proprio palazzo e
costituendo una collezione d’arte impareggiabile nella città di Palermo.
Villa Ajroldi: una dimora settecentesca nella Palermo del
XXI secolo
Villa Ajroldi è uno dei pochi
esempi di residenza nobiliare sempre abitata dalla medesima famiglia che l’ha
edificata. Alla luce dei nuovi studi e delle scoperte archivistiche del suo
attuale proprietario, il professore Cesare Ajroldi, è stata ricostruita la
storia della villa e dei suoi antichi abitanti che l’hanno commissionata,
abbellita e amata. Molte le novità emerse dagli studi ed in primis la sua
progettazione da parte del più importante architetto del neoclassicismo
siciliano: Venanzio Marvuglia. I suoi interni ancora oggi contengono gran parte
degli arredi, dei dipinti e dei cimeli di una delle più antiche famiglie
italiane che ne fanno una dimora di grande valore
Docente:
prof.
Libio Piccichè
Impressionismo e Postimpressionismo nella genesi dell’arte moderna
Un ampio percorso tra ’800 e ’900 che, a partire dal
radicale ripensamento della rappresentazione operato dagli impressionisti,
evidenzia le premesse storico culturali che causarono la nascita delle
avanguardie storiche.
Il
grande Cretto di Gibellina e il rapporto con la cultura figurativa del secondo
Novecento
L’incidenza sul territorio del pensiero delle
neoavanguardie, attraverso le scelte progettuali connesse alle problematiche
della ricostruzione.
Architetto: prof.
Bino Ferrara
· Nuovi musei in
Italia tra arte, arti applicate ed educazione emozionale
· Architettura
sostenibile: bioarchitettura e green building
Moderatore: prof. Ernesto
D’Angelo
Presentazione della Rassegna Cinematografica
-
Il Sol dell'Avvenire
di Nanni Moretti
Il Sol dell’avvenire è un’ormai storicizzata
locuzione che racchiudeva una speranza e un’utopia.
La speranza era quella che auspicava un mondo nuovo di
uguaglianza, giustizia e libertà che si sarebbe realizzato attraverso lo scontro
(dialettico, soprattutto; ma non solo) con il nemico di classe: la borghesia
capitalista. L’utopia, quasi dai connotati religiosi, era quella che voleva
il sole (un mondo nuovo) certamente adveniente e collocato in un non
meglio precisato avvenire. E senza che si sapessero bene quali fossero (ma
comunque si intuivano. E temevano) gli elementi costitutivi di tale
sperata palingenesi.
Moretti riscrive il suo passato militante tra amarezza,
lacrime, idiosincrasie, chiarificazione valoriale ed impietosa radiografia del
presente.
Racconto corale che include in un film… ben tre
pellicole!
Trama: tre film in uno, dicevamo. Intrecciati fra
loro. In primis le vicende della coppia composta da un regista,
Giovanni (Moretti), e da Paola (Margherita Buy, nel suo quinto film con
Moretti), sua moglie e produttrice dei suoi film. L’ultimo di essi, che Giovanni
vorrebbe realizzare, ha come leitmotiv alcune splendide canzoni italiane.
Ma ne sta scrivendo un altro tratto dal romanzo Il nuotatore di John Cheever.
Contemporaneamente ne sta girando uno ambientato nel 1956, con un amministratore
comunista che ospita in un quartiere di Roma un circo ungherese negli stessi
giorni dell’occupazione delle truppe sovietiche a Budapest. E questo mentre la
figlia (Valentina Romani) dice ai genitori di essersi innamorata
dell'ambasciatore polacco, uomo assai più grande di lei (il regista Jerzy
Stuhr). Ma Paola, nel frattempo, va in segreto da uno psicoanalista. Per trovare
il coraggio di lasciare il marito. Il finale è molto amaro e poeticissimo. E
felliniano!
Tra gli
attori anche gli splendidi Silvio Orlando e Barbora Bobulova.
- A letto con Sartre
di Samuel Benchetrit
Siano benedette sempre le commedie! Soprattutto le
francesi, perché hanno il gusto inemendabile del paradosso. E di un’insita
pedagogia della vita. Il film si poteva anche chiamare Anche i duri hanno un
cuore. Ma il titolo originale è Cette musique ne joue pour personne (Questa
musica non suona per nessuno. Come dire l’arte esiste solo se c’è chi la
coltiva).
Come dicevamo è una commedia ironica e leggera popolata
da una banda di personaggi quantomeno singolari, strambi e maldestri che sono
alle prese col potere terapeutico della poesia, del teatro e dell’amore. Le loro
vite si intrecciano e si scontrano in modi diversi, creando una commedia corale
che si fonda sul tema della tenerezza.
Trama: Jeff, un piccolo boss, tenta di sedurre una
cassiera scrivendole biasimevoli quanto struggenti poesie d’amore. Di tale
segreta passione sono a conoscenza Jésus e Poussin, suoi scagnozzi fedelissimi
che, tra una riflessione filosofica e l’altra, aiutano la figlia adolescente del
capo ad avvicinare il ragazzo di cui è innamorata. E lo sa ancora di più Jacky,
malvivente da due soldi, che vorrebbe conquistare un’aspirante attrice di
teatro. E pur di averla è disposto ad usare tutte le armi che ha a disposizione.
Perfino... recitare al suo fianco in un spettacolo teatrale sulla vita sessuale
di Sartre e Simone de Beauvoir!
Tra gli attori: Joey Starr, Bouli Lanners, Vanessa
Paradis e la nostra Valeria Bruni Tedeschi.
-
Rossosperanza di Annarita Zambrano
Una regista cinquantenne racconta i suoi Anni Novanta,
quelli che vedevano una certa onnipotenza dei padri (specie se molto benestanti)
e della violenza resa normale.
Un episodio, che nel film è evocato in controluce,
recentemente è stato raccontato dalla stessa autrice su un noto rotocalco e
svela il lato oscuro di quel tempo che anticipa di poco il rinnovamento,
soltanto apparente, che inebriò l’Italia (col gattopardiano repulisti politico
di Mani Pulite):
«La tigre che il papà di un mio compagno teneva in
giardino sbranò il ragazzo albanese che l’accudiva. Nessuno denunciò: perché
quel ragazzo era senza permesso di soggiorno».
Trama: Zena, Marzia, Alfonso e Adriano sono i
figli reietti di gente perbene. Un giorno si incontrano nella costosa struttura
clinica chiamata Villa Bianca dove le loro famiglie li
hanno spediti per farli diventare normali, ossia con comportamenti meno
disubbidienti.
Ci troviamo nel 1990, nel nostro Paese impera il CAF
(Craxi-Andreotti-Forlani) e l'Italia che conta balla ancora. Ma una tigre,
scappata da chissà dove, si aggira libera e affamata. E tra balli,
amori e chi sta a guardare c’è pure chi uccide.
Notevolissimi i giovani attori: Margherita Morellini,
Leonardo Giuliani, Ludovica Rubino, Luca Varone, Elia Nuzzolo,
Andrea Sartoretti, Antonio Zavatteri, Daniela Marra, Rolando Ravello.
Docente: dott. Sergio Dara
· L’arte del corallo nell’oreficeria trapanese – Pesca, lavorazione e commercio
del corallo dal XV al XVIII secolo
·
Trapani città del sole e del sale. Storia delle saline trapanesi del XV al XIX
secolo, nei documenti dell’Archivio di Stato di Trapani
Docente: Alessandro Brucia
L’importanza
delle api nell’ambiente
Già da piccoli abbiamo imparato che le api nel loro
andare da un fiore all’altro, contribuiscono al trasporto del polline,
trattenendolo sulla peluria e sulle zampe. In questa maniera danno il loro
contributo alla biodiversità.
I cambiamenti climatici, l’inquinamento e l’uso di
pesticidi possono portare le api alla morte e distruggere l’habitat.
Prof. Ignazio Messana
Un invito ad esplorare il Bosco di Monte
Finestrelle, area di grande interesse paesaggistico, naturalistico, geologico e
archeologico.
Monte Finestrelle (656 mt) fa parte di un altopiano
inserito nel sito SIC (sito di importanza comunitaria) Complesso dei Monti di
Gibellina e S. Ninfa.
Il nome è dovuto alla presenza, su una parete rocciosa,
di una necropoli dell’età del Bronzo Finale (1.150 - 900 a.C.) le cui
aperture ricordano delle piccole finestre.
Nella necropoli sono stati rinvenuti numerosi reperti
archeologici conservati presso il Museo archeologico di Palermo.
L’erosione causata dagli agenti meteorici ha plasmato il
territorio caratterizzato da un ambiente carsico. L’acqua piovana ha modellato e
scolpito le tenere rocce gessose creando solchi e scanalature (karren),
vaschette di corrosione ed impronte. Nell’area di Santa Ninfa sono presenti
tutte le forme carsiche che si possono sviluppare in un carso sui gessi e rende
tale territorio un vero patrimonio geologico da salvaguardare. Tra le varie
forme carsiche di grandi dimensioni sono riconoscibili le doline, conche chiuse
in cui l’acqua si infiltra nel sottosuolo attraverso un inghiottitoio o tramite
microfratture. Nelle vicinanze sono state scoperte delle cavità ricche di
concrezioni calcaree per la cui salvaguardia è stata istituita la Riserva
Naturale Grotta di S. Ninfa.
Il Bosco di Monte Finestrelle ha un notevole interesse
floristico per l’elevata diversità della flora. Sugli affioramenti gessosi
sopravvivono lembi di macchia mediterranea, orchidee spontanee e piante di
grande rilevanza per la presenza di 13 endemismi (specie che vivono
esclusivamente in una determinata area) tra cui Silene sicula, Colchicum
Bivonae, Colchicum Cupani, Ophrys Ciliata. Numerose le associazioni vegetali sui
versanti gessosi: la profumata gariga a timo arbustivo, macchie ad alloro e
sommacco (un tempo usato per la concia e la tintura delle pelli). La rigogliosa
vegetazione annovera tra l’altro, il pioppo nero, l’olmo e il salice.
Docente: Avv. Maurizio
Lo Presti
Salve, sono Maurizio Lo Presti, Avvocato Cassazionista e
mi occupo di Diritto Penale.
Sono felice di ripetere un’esperienza, ormai,
pluriennale, poiché sono consapevole che anche quest’anno avrò molto da imparare
da Voi.
Negli incontri discuteremo, amabilmente, di Diritto
Penale e di Diritto Processuale Penale.
Ci occuperemo, pertanto, di reati che prevedono pene per
i delitti (ergastolo, reclusione e multa) e per le contravvenzioni (arresto e
ammenda).
Insieme parleremo dei reati da:
- “CODICE ROSSO”:
1) Maltrattamenti in famiglia;
2) Stalking,
3) Violenza sessuale.
- “CRIMINALITA’ MINORILE” e reati consumati: furto,
rapina, estorsione, minaccia, violenza privata.
- “FEMMINICIDIO e sua inesistenza”.
- “ABUSO D’UFFICIO”: reato obsoleto.
I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
Aspetto sanitario: dott.
Antonio Coppola – neuropsichiatra
infantile
Aspetto psicologico: dott.ssa
Laura Maria Gaia Coppola - psicologa
psicoterapeuta familiare
Tra i disturbi del
neurosviluppo dell’infanzia, lo spettro autistico, oggi è oggetto di grande
attenzione sia nel mondo scientifico, sia nella società in genere e
principalmente tra le famiglie.
Conoscere i segnali all’esordio, risulta fondamentale per
un riconoscimento precoce ai fini terapeutici e per la gestione di una migliore
qualità della vita del bambino e della stessa famiglia.
Argomenti:
·
Disturbi del neurosviluppo, spettro autistico,
criteri diagnostici, riconoscimento precoce dei segnali
·
Resilienza e qualità della vita familiare
CARDIOCHIRURGIA
Docente:
dott. Giuseppe Bianco
L’infarto
RADIOLOGIA
Docente: dott. Mario Vallone
Radiologia interventistica
CAMERA IPERBARICA
Docente: dott. Francesco
Matisi
La camera iperbarica, un vecchio-nuovo metodo di cura.
La riscoperta di questa terapia, le possibili
applicazioni ed i benefici dell’ossigeno iperbarico nel trattamento di varie
patologie di comune riscontro
NEUROCHIRURGIA
Docente: dott. Giancarlo Perra
· Relazione fra
patologie reumatiche ed alterazioni osteoarticolari. Diagnosi e cure
· Vasculopatie
cerebrali
DISTURBI DELL'APPARATO UDITIVO
Docente: dott. Sergio Italiano
PERDITA UDITIVA E RISCHI CORRELATI:
Come migliorare la qualità di vita del paziente
ipoacusico
La perdita di udito può portare ad un maggiore
sforzo uditivo per compensare i segnali non correttamente percepiti. Questo può
tradursi in una sensazione di affaticamento generale nella vita di tutti i
giorni.
Capire questa associazione e cruciale per
migliorare la funzionalità quotidiana delle persone con deficit uditivo e può
contribuire a gestire ulteriori conseguenza sulla salute a valle.
L’affaticamento può avere un impatto significativo
sulla vita di molte persone. E’ stato dimostrato che può essere associato ad una
compromissione della funzione cognitiva, causando un generale deterioramento del
benessere psicosociale ed una riduzione della qualità della vita. Uno studio ha
esplorato l’interessante connessione tra queste due condizioni e l’importanza di
comprenderla per migliorare la qualità della vita di chi ne è affetto.
Docenti:
Proff. Francesco Rimi e Massimo Ditta
“E quindi
uscimmo a riveder le stelle”
·
Realtà aumentata metaverso; intelligenza artificiale
attiva
·
In viaggio tra le stelle. Un’esperienza alternativa per
conoscere l’universo con la realtà immersiva
Docente: prof.
Ernesto D’Angelo
Presentazione di
Canzone d’Autore Italiana:
un laboratorio poetico e musicale
Dopo aver
fiaccato impunemente gli occhi dei generosi e misericordiosi astanti nei cinque
anni in cui con allure più ludica che epistemologica ho cercato di comprendere
(insegnando, corbezzoli!) cosa il cinema fosse (o mi apparisse!) e dopo aver
importunato le loro orecchie facendo passare la mia enciclopedica ignoranza
musicale per competenza, attraverso un mio mascalzoncello circumnavigare la
sostanza del perfetto sposalizio tra musica-per-nulla-scontata e testi gravidi
di poesia di quattro autori italiani (De Andrè, Fossati, Battiato e Conte), come
il più maldestro dei criminali torno sul luogo del delitto.
E
cercherò di spiegare la grandezza (che notoriamente rifugge l’explicatio) di
altri quattro cantautori italiani (in America con ogni probabilità si
chiamerebbero songwriter) che hanno dato compiutezza e luminosità alla
forma-canzone del Belpaese.
Ossia
Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Edoardo Bennato ed Eugenio Finardi.
La
memoria collettiva che s’è fatta identità prima che testimonianza.
- Affabulazioni d’Osteria tra Via
Emilia, West, Croniche Epafàniche e Statale 17 (che non sarà mai la Route 66!):
Francesco Guccini.
- La
poesia post-dylaniana della Storia e del quotidiano che si fanno piatto di
grano: Francesco De Gregori.
- Gli
elegiaci sberleffi allegorici di un architetto dei Campi Flegrei (e
dell’Italsider di Bagnoli) tra il Teatro S. Carlo, il blues rurale ed
un’infinita curiosità: Edoardo Bennato.
- La Milano-non-da-bere: la sintesi perfetta di un
americano in Italia tra anni di piombo, consunzione del sogno rivoluzionario e
necessità figlie delle macerie ideologiche: Eugenio Finardi